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Arte |
SANT'ANNA IN GIOLICA |
Presentazione di Maria Grazia Ciardi Duprè dal Poggetto
Testi di Cristina Nardi
Foto di Paolo Tosi e Giorgio Misirlis |
L’insediamento conventuale di Sant’Anna in Giolica è solo una componente di quello scrigno prezioso pieno stracolmo di innumerevoli e meno famose opere d’arte che rendono assolutamente unico il patrimonio artistico italiano. Infatti essa è quasi ignota anche alla maggior parte degli studiosi di storia dell’arte. E’ un capolavoro dell’architettura rinascimentale toscana, al cui gusto si addicono la quasi disadorna semplicità e la grande armonia delle misure. Questa chiesa contiene un’opera straordinaria: la splendida pala dell’altare maggiore rappresentante la Sant’Anna Metterza e i Santi Agostino e Nicola da Tolentino coronata da un affresco con l’Angelo nunziante e laa Madonna Annunziata, opera del grande pittore cinquecentesco Giovanni Stradano. Il coinvolgimento emotivo del visitatore è stimolato dallo spazio armonioso e insieme grave della chiesa; le pareti – assai semplici – dell’unica navata sembrano essere state, nel Cinquecento, abilmente utilizzate per fare da quinta all’altare maggiore, maestoso e ricco di figure, con la pala sovrastata dall’arco con l’affresco dell’Annunciazione e coronato dalla cupola antistante, ma che prospetticamente sembra costituire il per la sacra composizione. La centralità della “macchina” (così allora si diceva) d’altare è certamente motivata dal suo altissimo contenuto ricco di dottrina e aderente al dibattito religioso che si svolgeva nell’ambito precedente e successivo al Concilio di Trento. Ma Sant’Anna non è stata solo una tranquilla e signorile chiesa di campagna come oggi appare. Bensì un elemento attivo nella storia della città. Famosa è la presenza nel convento del cardinale Giovanni dei Medici, futuro papa Leone X, ed il Viceré che durante il Sacco del 1512 da lì assisterono al saccheggio di Prato. Da questo libro emerge una ricca messe di informazioni e di conoscenze nuove nel succedersi delle generazioni e nel mescolarsi di microstorie e di grandi avvenimenti spirituali e culturali. Servirà a riscoprire un luogo dove al godimento artistico si unisce la memoria storica, che contribuisce fortemente alla ricerca della propria identità. |
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